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Nocera Superiore (Sa) – Una madre ha sollevato un caso di esclusione che ha suscitato preoccupazione tra i genitori e la comunità educativa locale. Il suo figlio, affetto da disabilità e con difficoltà nella deambulazione, è stato escluso da una gita a Roma organizzata dal primo circolo didattico della scuola di Pareti/Pucciano. La denuncia è stata inviata, tra gli altri, al ministro dell’Istruzione Valditara e all’assessore regionale Lucia Fortini.

La madre, Carmela Contursi, ha evidenziato che non si tratta di un caso isolato. Tra le segnalazioni ci sono anche problemi di accessibilità in aula e l’impossibilità per il bambino di partecipare ad alcune attività, come la recita di Natale. Il preside della scuola è stato messo nel mirino per non aver garantito adeguate misure di inclusione.

Dal 2021 al 2024, il bambino ha subito otto interventi chirurgici per allungamento e ricostruzione dell’arto, e attualmente presenta un arto più corto di cinque centimetri. Carmela aveva chiesto al dirigente scolastico di utilizzare il contrassegno di suo figlio per accedere alla zona a traffico limitato (ZTL) di Roma, in modo da ridurre il carico sull’arto operato. Nonostante le rassicurazioni iniziali e un programma di itinerario adeguato, il dirigente ha collaborato con un’azienda di trasporti priva di pedana per disabili, impedendo così al bambino di partecipare alla gita.

La madre esprime la sua delusione, sottolineando che si aspettava un’iniziativa da parte della scuola per trovare un’alternativa di trasporto adeguata. “Mio figlio si è sentito escluso da un’esperienza importante, e questa situazione ha causato un’enorme delusione”, ha dichiarato Carmela. “Invece di essere accolto e supportato, è stato trascurato, costringendolo a sentirsi diverso dagli altri.”

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Lamentando la violazione del diritto di partecipazione alle attività educative, Carmela ha sottolineato che la gita era una parte fondamentale del percorso formativo della scuola. “Negare a mio figlio questa opportunità non solo ha creato disagio personale, ma ha anche leso il principio di inclusione che ogni istituzione scolastica dovrebbe seguire”, ha aggiunto.

La madre critica duramente la scelta di un pullman non accessibile, evidenziando la mancanza di attenzione e pianificazione da parte della scuola. “L’istituzione aveva il dovere di garantire un mezzo accessibile e di predisporre soluzioni organizzative per la partecipazione di tutti gli studenti, incluso mio figlio,” ha affermato.

Carmela conclude esprimendo la sua amarezza per l’esclusione, che non solo ha privato il bambino di un’importante esperienza educativa e socializzante, ma ha anche messo in luce un disinteresse nei confronti delle esigenze dei bambini con disabilità.

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